Quando è scoccata la scintilla che ti ha fatto appassionare alla mobilità elettrica?
Era la fine degli anni novanta e iniziai ad avvicinarmi alle automobili alternative, nel 1999 maneggiavo le prime macchine a gas. Dopo poco arrivò il boom dei veicoli elettrici e fu amore a prima vista. Mi piace molto conoscere, scoprire e giocare con tutto quello che è alternativo.
Dopo 20 anni la tua passione per l’alternativo come si è trasformata?
Si è trasformata in aiutare gli altri a capire cosa sono le automobili «diverse». In questi ultimi 20 anni il numero di veicoli «diversi» non è aumentata tanto ma nell’ultimo periodo per fortunta ci sono spiragli su molte novità, soprattutto nel settore dell’elettrico. Secondo la mia esperienza noto che le persone fanno ancora fatica a fare il salto da auto a combustione ad alternativo. C’è tanta paura del cambiamento. Secondo me bisogna conoscere, provare e davvero si può rimanere stupiti del risultato.