La mia prima volta a bordo di un’auto elettrica non si scorda mai
Ritiro la «mia» Nissan Leaf zero emission al Garage Ricca di Cadenazzo. Romeo Ricca è stato paziente e non ha dato segnali di stupore nonostante le mie «uscite» bizzarre: «Romeo scusa ma se non premo il gas davvero l’auto si può ricaricare? Posso caricarla pure alla presa di casa?» Ero agitata, temevo tutto fosse estremamente complicato e che non sarei stata in grado di maneggiare questo mezzo futuristico. La prima cosa che mi ha colpita è il silenzio. Mentre guido ho sempre la musica come sottofondo… beh, con l’elettrica mi gustavo la pace e l’armonia della totale assenza di rumore: un piacere che ti rilassa ogni cellula.
Guidare con un solo pedale… o quasi
Abituarsi a guidare un veicolo elettrico è stato immediato. Scatta qualcosa che ti accompagna dal momento che accendi il pulsante «start»: mi sentivo parte di un cambiamento e ne ero grata. Attivando la guida B move (modalità avanzata del classico D con cambio automatico) attivi la frenata a recupero di energia, quindi ogni volta che togli il piede dal gas l’auto si ricarica. Se vuoi esagerare con il risparmio più smart schiacci il pulsante ECO per limitare la spinta del motore e, crepi l’avarizia, c’è pure la funzione E-Pedal, che in pratica ti fa guidare con un solo pedale, quello del gas.